Forum e Comuni più grandi sollecitano i Parlamentari sulle politiche familiari
In preparazione un documento che verrà presentato e discusso in un incontro pubblico
05) 23.10.2015 – “Dall’ultimo incontro con i rappresentanti dei Comuni delle maggiori città della provincia di Cuneo, sono emerse due cose importanti. La prima è che abbiamo constatato come le amministrazioni siano ben consapevoli che l’applicazione del nuovo Indicatore della Situazione Economica Equivalente sia problematica e che, nonostante tutti stiano cercando dei correttivi per ridurre le diseguaglianze, a restare penalizzate sono le famiglie appartenenti alle fasce di reddito intermedie e con più figli a carico. In secondo luogo, proprio questa problematicità rende evidente come i Comuni abbiano pochi margini per arginare il problema e che si renda necessaria una sua proposizione ad un livello politico più alto. Per questo accogliamo l’invito esplicito dei Comuni delle ‘sette sorelle’ di condividere un documento che richiami tutti i parlamentari eletti nella provincia alla responsabilità di scelte che guardino concretamente alla famiglia, da presentare e dibattere in un incontro pubblico”. Così Silvio Ribero, presidente del Forum provinciale delle associazioni familiari, all’indomani dell’incontro svoltosi mercoledì 21 ottobre al Centro Famiglie di Cascina Sacerdote a Fossano.
Durante l’incontro è emerso come in ogni Città l’applicazione del nuovo Isee stia causando problemi e suscitando soluzioni diverse. Ad Alba, ad esempio, si è allargata la forbice tre la fasce più basse, dove non si notano differenze sostanziali, e quelle intermedie, dove il nuovo modello sta causando un tangibile aumento dell’indicatore a parità di situazioni economico/patrimoniali. Bra, invece, ha registrato una sostanziale diminuzione delle richieste di agevolazione sulle fasce intermedie, mentre la crisi persistente ha fatto aumentare l’incidenza delle famiglie con Isee molto basso, senza contare che la complessità della pratica potrebbe aver fatto desistere diverse famiglie dal presentarla. Sul fronte delle agevolazioni, Fossano ha provato ad introdurre una concreta riduzione sulla retta dell’asilo nido dal secondo figlio presente nel nucleo familiare, mentre di solito eventuali sconti sono finalizzati alla fruizione da parte di più figli del medesimo servizio. Mondovì ha evidenziato il percorso predisposto per agevolare le famiglie nella fruizione dei servizi legati allo sport ed al tempo libero, mentre Saluzzo ha mantenuto la detrazione per i figli a carico conviventi – scelta fatta anche da Bra e Fossano sulla Tasi – con l’intento di dare “un po’ di respiro” alle famiglie che guardano al futuro.
“Abbiamo registrato un forte disagio da parte dei Comuni per la loro manifesta impotenza a dare un impulso importante a politiche familiari che guardino alla famiglia in genere e non solo a quella vicina o sotto al limite di povertà – conclude Silvio Ribero -. Non è più pensabile un disinteresse così evidente da parte della politica centrale. O si torna ad investire sulla famiglia e di conseguenza sulla natalità, con interventi strutturali non limitati solo alla nascita o ai primi mesi di vita, altrimenti sarà difficile evitare altre emergenze. Senza un’inversione dell’andamento demografico, che rischia di causare situazioni insostenibili fra non molti anni, e politiche mirate o a livello centrale o consentendo alle amministrazioni locali di investire sul sociale e sulla famiglia, sarà difficile risollevare le sorti del nostro Paese”.
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